Saturday, November 22, 2008
Mancavano solo i ferrero rocher…
…al pranzo offerto da un alto funzionario d'ambasciata di un paese estero di recente visitato.
Tutto era perfetto: i variopinti ospiti messi insieme per mantenere rumorosa la serata; la cucina appassionatamente italiana (con una strizzatina d'occhio ai vicini d'oltralpe… quella quiche al salmone…), e il menu religiously correct: solo pesce per non creare inutili imbarazzi all'ebreo e alla musulmana; l'accurata scelta musicale; la generosa e semi-clandestina abbondanza di alcolici; l'educata servitù e per finire il prematuro albero di natale.
Peccato per la strisciante ineleganza, la sommessa tracotanza degli astanti, ognuno impegnato a non essere se stesso per paura di mostrare qualche profondità, qualche debolezza forse? Ma perché temere? Architetto, se sono vent'anni che ti godi la vita da espatriato in un paese "difficile" significherà pure che gli utili li sai fare, quindi perché creare questa maschera? E tu che ti sei accaparrata questo marito "dans la carrière", pensavi che di punto in bianco saresti diventata raffinata? …
Per un motivo o per l'altro spesso mi trovo a dover assistere e raramente a poter essere, e mi ostino a non volermene fare una ragione.
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