The world may be known Without leaving the house;
The Sky may be seen Apart from the windows.
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Thursday, January 20, 2011

La Santa e lo Sfigato...

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A sentire la loro attuale versione dei fatti, dovremmo credere che una ancora un po' si faceva suora e che l'altro vive un sano rapporto di coppia così esclusivo con una damina dai principi così ferrei che quasi non gliela fa nemmeno vedere.

I protagonisti, in questi giorni, sono alla ribalta delle cronache nostrane: una è da poco diventata maggiorenne, certi siti internet la definirebbero "barely legal", l'altro è un plurisettantenne con turbe e manie di onnipotenza, molto amato, molto seguito e sopratutto molto votato dagli italiani. E' fondamentale per lui poggiare il sedere su un trono per sentirsi al di sopra di ogni legge e per garantirsi una piena immunità. Il suo regno però comincia a vacillare, dal momento che, nel suo crescente delirio, ha immaginato che questa sorta di immunità-impunità potesse essere estesa, per osmosi forse, a tutti quelli e quelle della sua cerchia. 

Da qualche tempo a questa parte i suoi guai sembrano non finire più, tanto che l'articolo che l'Economist gli dedica il 14 gennaio scorso, comincia così: "Just when it looks as if things cannot get worse for Silvio Berlusconi, they do."

Entrambi sono comparsi in TV nei giorni scorsi. 

Lui si difende attaccando i Pubblici Ministeri, invocando la riservatezza per le utenze telefoniche di un'enorme quantità di ragazze che avrebbero commesso la sola leggerezza di essere ospiti a casa sua; ci avverte che anche a noi, comuni cittadini, potrebbe capitare la stessa cosa: potrebbe essere controllato l'uscio di casa nostra dal quale però, inutile fingere di non saperlo, non entrano né escono centinaia di avvenenti aspiranti soubrette, al momento zoccole in erba

Tutto fuorché "sereno" questo vecchio che cerca di difendersi in televisione, con tanto di tricolore e bandiera dell'Unione Europea alle spalle, che accampa scuse pretestuose per non comparire a difendersi nelle appropriate sedi. Patetico, questo vecchio che oggi è costretto a parlare agli italiani di "Ruby" (non la nomina neppure con il suo nome vero). Indifendibile, questo vecchio che legge e adduce come "prove inconfutabili" le dichiarazioni rilasciate ai propri avvocati da una ragazza appena maggiorenne, dall'infanzia difficile, abituata a mentire per sopravvivere. Scalcagnato, ormai, questo presidente del consiglio dei ministri che appare debole e stanco. Le notti insonni devono essere molte, almeno al pari delle ospiti che sono passate dai sotterranei di casa sua, Villa San Martino, residenza la cui storia gronda già di un crimine orrendo e di un truffaldino passaggio di proprietà. Il potere gli scappa dalle mani ormai e lui cerca ostinatamente di proiettare un'immagine di successo, ieri consumato sciupafemmine, amante delle belle donne, oggi legato da una "stabile relazione affettiva". E' davvero convinto che qualcuno gli creda ancora?

Leinella sua qualità di commediante, a differenza di lui, appare mediocre e poco credibile  intervistata "nel salotto" di una viscida zia travestita da zia che, a quanto sembra, riscuote un discreto successo mediatico. La signora Karima Rashida El Mahroug cerca di commuovere lo spettatore raccontando un sacco di vicende inverosimili: lei violentata all'età di nove anni; lei che, all'insaputa dei genitori, alle scuole elementari, frequenta le lezioni di catechismo impartite da suor pierina; lei che, a dodici anni, si converte al cattolicesimo; lei che ruba una borsetta e la nasconde in una buca scavata vicino all'officina del meccanico di fiducia di suo padre; la prima notte, da fuggitiva, nell'hotel del suo paesino siciliano dietro presentazione, alla reception, di un codice fiscale rubato; il desiderio di diventare carabiniera ma la realtà di ritrovarsi puttana in una stanza del Four Seasons di Milano; il cliente che le regala mille euro senza sfiorarla; i dettagli mal ricordati del ristorante di via Plinio presso il quale lavorava il cui nome cambia due volte in due secondi; lei cameriera e lei cubista; la sua amica che la chiama per andare ad una cena a "fare immagine", il 14 febbraio 2010, e guarda caso si ritrova ad Arcore a "casa del presidente" e tutto il resto. 

Le unghie posticce, i capelli sciolti ma ben acconciati e stirati, le labbra gonfie rifatte, il seno abbondante, le gambe affusolate, i tacchi alti, la psiche di una bimba. Curiosamente: la forte inflessione ispanofona di donna matura, certo non  l'accento di una ragazza vissuta in Sicilia. Evidentemente la traccia di un lungo tempo passato nelle comunità protette insieme ad altre ragazze minorenni latinoamericane, chissà se anch'esse strappate allo squallido mondo della prostituzione. Il velato risentimento contro gli psicologi che la seguivano soltanto perché "pagati per farlo", non per un vero e genuino interesse nei suoi confronti.

Entrambe le disperate apparizioni televisive (che mi sono sorbito integralmente) sono un rivoltante misto fritto di menzogne poco convincenti, di numerose contraddizioni, di sfrontatezza nei confronti degli spettatori (evidentemente considerati dei miseri imbecilli), di pochezza intellettuale e di aridità e squallore interiori.

Sarebbe troppo degradante entrare nel merito degli altri inquisiti e coinvolti,  mi sento già abbastanza sprofondato nella melma per questa sera, rilevo solo lo stupore nel constatare che il presidente della Regione Lombardia, il signor Roberto Formigoni, minimizza i gravi fatti emersi a carico della consigliera regionale. Lui cattolico dichiarato non si scandalizza?

Discutendone oggi mi sono sentito dire: "ce l'hanno fatta i tunisini a mandare via il loro presidente corrotto e liberticida, è possibile che non ci riusciamo noi?". E il paragone fatto con la Tunisia è più profondo di quanto non possa sembrare di primo acchito: sia Ben Ali che Mister B. godettero infatti dell'intercessione del Benedetto Craxi per spianare la strada ai loro troni.

Evidentemente noi italiani non siamo ancora abbastanza maturi per scendere in piazza a reclamare rispetto e dignità. 
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