The world may be known Without leaving the house;
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Tuesday, July 20, 2010

L'amore a tutti i costi...

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Lars (Thure Lindhardt) e Jimmy (David Dencik) in Brotherhood

Di recente ho visto due film che parlavano di amore, in particolare di amore gay. Ancor più in particolare di amore gay avversato, contrastato per ragioni diverse.

Si tratta di Eyes Wide Open e Brotherhood-Fratellanza (Broderskap) rispettivamente dell'israeliano Haim Tabakman e del danese Nicolo Donato. Apparentemente non dovrebbero avere nulla in comune questi due film.

Il primo ci catapulta in un quartiere ebraico-ortodosso di Gerusalemme dove il trentottenne Aaron, devoto macellaio, marito e padre di quattro bambini, inciampa e si innamora del diciannovenne Ezri, prestante giovanotto studente di Talmud.

Il secondo ci fa precipitare nell'universo dei neonazisti di una non meglio definita località della Danimarca. Qui Lars, deluso dalla vita in divisa, ci fa scoprire che un cuore che batte ce l'hanno anche quelli tanto minacciosi tutti coperti di tatuaggi. Infatti Jimmy che legge testi inqualificabili e la notte va a caccia di gay e di extracomunitari da picchiare, non potrà che sciogliersi di fronte alla passione che nasce in lui per Lars.

In entrambi i film, i protagonisti vivono in universi chiusi che non conoscono e non riconoscono vie d'uscita, pena l'esclusione sociale o addirittura la morte. In entrambi i film, uno dei due protagonisti, quello che in minima parte si accetta di più, induce l'altro a "soccombere" alla natura dell'amore. In entrambi i film, inizialmente, il sedotto cerca di contrastare ciò che non capisce o che finge di non capire, per poi cedere incodizionatamente. In entrambi i film, i membri delle due claustrofobiche comunità, quella ebraico-ortodossa da una parte e quella neonazista dall'altra, condanneranno e puniranno per le vie di fatto le due coppie di sventurati...

Mi sono piaciuti molto questi due film e consiglio a tutti di non perderli. Mi sono piaciuti per la loro semplicità nel descrivere la nascita di un sentimento ovviamente universale senza esprimere giudizi, non vi è alcun momento, nell'uno o nell'altro film, in cui si esprime una condanna per i peculiari modi di vita delle due comunità descritte, al massimo una punta di ironia: Lars è stupito che Jimmy passi le notti a sfondare le finestre delle case degli extra-comunitari con i mattoni e al mattino beva rigorosamente birra biologica...

Desiderio, identità, pregiudizi, fede sono i temi affrontati con intensità senza però scadere in vacui sentimentalismi dai due registi, entrambi al loro esordio cinematografico. L'amore fra uomini che ritraggono è un amore istintivo, a volte leggermente brutale, forse perché a lungo incofessato. Gli odori sono sempre forti, che siano gli interni della macelleria o il sudore di quasi soli uomini che, inneggiando a idiozie, si radunano in teatri troppo angusti.

Eppure non mancano calore e dolcezza, tenerezza e stupore immezzo a questi peli, a questi tatuaggi, a questa barba lunga che sicuramente deve pizzicare tanto!
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Aaron (Zohar Strauss) e Ezri (Ran Danker) in Eyes Wide Open - עיניים פקוחות
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1 comment:

stefano said...

Avevo notato anch'io un aspetto che accomunava questi due film: il senso di claustrofobia che li permea. Entrambi, infatti, descrivono universi chiusi e, per di più, fanno assumere allo spettatore il punto di vista "dall'interno", gettandolo dentro quell'universo chiuso.
Non sarei così sicuro nel dire che non c'è "nessun giudizio" nella rappresentazione della comunità neonazista di "Brotherhood".

In ogni caso, quella cosa della birra biologica non è tanto strana. S'inserisce nel "culto della natura" che caratterizza questi neonazisti, un culto che è filologicamente corretto, per così dire, perché al nazismo appartiene anche una sorta di "ecologismo" ante-litteram, benché si tratti di una visione misticheggiante (pagana e misticheggiante) della natura, un romanticismo degenerato che rappresenta un "rapporto autentico" dell'uomo con la natura.