João Gabriel Vasconcelos e Rafael Cardoso si amano in Do Começo ao Fim
'Ieri sera al Festival Mix del cinema gay lesbico, Milano si è scoperta sorprendentemente lusofila al punto che molti e molte, a causa del sovraffollamento, hanno dovuto rinunciare ad assistere al film in programmazione. Ahimè, arrivato all'ultimo momento, anch'io ho subìto questa sorte. Rientrato a casa, piuttosto contrariato, ho provveduto a supplire con le meraviglie che la tecnologia odierna offre a chi non si cura troppo dei diritti di autore e ora posso affermare che non tutto il male viene per nuocere... otto euro da spendere meglio!
Dall'inizio alla fine Do começo ao Fim non ha né capo né coda.
A Rio de Janeiro, Julieta è una donna medico di vedute aperte, divorziata e risposata, madre di due figli Francisco e Thomás, primo e secondo letto, sei anni di differenza. Intrattiene ancora ottimi rapporti con Pedro, il padre di Francisco, e ha accolto nella sua casa Rosa, la sua migliore amica, che prima di lei aveva avuto una breve relazione proprio con Pedro. Alexandre, un architetto, è l'attuale compagno di Julieta nonché padre di Thomás. Un'infanzia felice senza alcuna tensione è quella che vivono i due bambini molto affettuosi uno verso l'altro, per i due papà forse troppo, che d'un tratto ritroviamo a dieci anni di distanza, alla morte della madre per un incidente d'automobile, fattisi giovanotti atletici e perfetti, ma non solo: anche innamoratissimi uno dell'altro.
A Rio de Janeiro, Julieta è una donna medico di vedute aperte, divorziata e risposata, madre di due figli Francisco e Thomás, primo e secondo letto, sei anni di differenza. Intrattiene ancora ottimi rapporti con Pedro, il padre di Francisco, e ha accolto nella sua casa Rosa, la sua migliore amica, che prima di lei aveva avuto una breve relazione proprio con Pedro. Alexandre, un architetto, è l'attuale compagno di Julieta nonché padre di Thomás. Un'infanzia felice senza alcuna tensione è quella che vivono i due bambini molto affettuosi uno verso l'altro, per i due papà forse troppo, che d'un tratto ritroviamo a dieci anni di distanza, alla morte della madre per un incidente d'automobile, fattisi giovanotti atletici e perfetti, ma non solo: anche innamoratissimi uno dell'altro.
Omosessualità e incesto in un botto! Peccato che i novanta minuti del film non offrano in realtà alcun momento problematico, di scoperta, di dubbio, di crisi, di conflitto interiore, nulla è messo in discussione, mai. Tutto è naturale anche quando è impossibile che lo sia: la relazione incestuosa tra i due fratellastri, per esempio, non desta il minimo segno di condanna o di stupore da parte dell'allenatore di nuoto di Thomás che non solo ne prende atto ma usa mille attenzioni per annunciare a Francisco che il fratello è stato selezionato per gli allenamenti olimpionici che si terranno in Russia, sapendo che questa separazione sarebbe stata traumatica per i due amanti. I due protagonisti crescono e lo spettatore è privato di uno dei momenti di maggior potenziale del film, quello del risveglio della sessualità nei due ragazzi, il passaggio dal sentimento fraterno di protezione e di affetto a quello di vera e propria attrazione fisica. Aver rimosso ogni difficoltà rende la storia poco verosimile e molto fragile. Tutto è ripreso e avviene sempre letteralmente sotto la luce del sole, anche le scene di amore e sesso. Bellissime ma troppo simili a spot pubblicitari di creme per il corpo.
In Brasile il film fece parlare tanto di sè prima dell'uscita nelle sale, anche perché, non autorizzato, girava in rete questo filmato di prova. A me è sembrata un'occasione persa, l'ennesima estetizzazione di quella parte glamour del mondo gay che vuole tenersi lontana da qualsiasi dibattito, da qualsiasi lotta.
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