The world may be known Without leaving the house;
The Sky may be seen Apart from the windows.
The further you go, The less you will know.

Sunday, August 29, 2010

Non si può andare a un safari in minigonna...

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"Los cambios bruscos de temperatura, los mareos o el jet lag pueden ser otros factores que arruinen nuestras vacaciones, por lo que debemos estar informados y preparados para cualquier circunstancia. [...] Es altamente recomendable llevar siempre un botiquín con los medicamentos primordiales portando, a ser posible, el doble de la dosis que necesitemos para el tiempo que vayamos a estar. [...] Viajar ha dejado de ser un privilegio de pocos. Cada año entre 45 y 60 millones de personas parten desde los países occidentales a destinos tropicales, exóticos o tercermundistas. [...] No se puede ir a un safari en minifalda..." Precauciones para viajeros di Beatriz Rojo, © EFE.

Queste le perle di saggezza in un'estate che sembra non finire mai.

Allo stress di un week-end fuori porta, questo fine settimana ho preferito la quiete della mia camera, i suoi colori caldi e il suo look etnico come lo definì una conoscente israeliana.
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Wednesday, August 25, 2010

Casanegra - كازا نكرا

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Anas el-Baz e Omar Lotfi in Casanegra di Noureddine Lakhmari
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Casanegra, in onore e in contrapposizione a Casablanca, la città marocchina, del regista  Noureddine Lakhmari, è un filmetto che si lascia guardare, gli ingredienti ci sono tutti e diversi riconoscimenti non sono mancati da varii Film Festival fra cui il 5° Dubai International Film Festival: "migliore fotografia", "migliore attore" ex-aequo per Omar Lotfi e Anas el-Baz, rispettivamente Adil e Karim (vagamente somigliante al nostro Alessandro Gassman). In realtà attori non proprio professionisti che il regista è andato a stanare proprio dalle strade di Casablanca.

I due protagonisti cercano, come possono di sbarcare il lunario, sigarette di contrabbando, piccoli furti; per uno la speranza di emigrare presto per Malmö, Svezia, per l'altro il sogno di conquistare il cuore di una bella borghese. Finché un giorno arriva il "grande affare" che cambierà la loro vita, che per poco non li farà finire in gattabuia. Di contorno miseria, sporcizia, barboni e ubriaconi della spietata megalopoli, la luce è quasi perennemente giallastra, dai lampioni che di notte illuminano la città; le inquadrature quasi sempre dal basso; la musica, di Richard Horowitch, nostalgico-suadente; la lingua di strada, adderja pura, un insulto per le orecchie di chi racconta che l'arabo è soltanto uno...

Non si tratta di un brutto film, tutt'altro, peccato però che il regista non sembra aver fatto una scelta decisa: denunciare, denuncia, ma in maniera troppo soft; criticare, critica, ma si ha durante tutto il film l'impressione che in fondo non voglia colpire alcuno; l'ingiustizia sociale è rappresentata ma gli stereotipi abbondano: il papà violento-il figlio ribelle, il papà invalido-il figlio responsabile, la borghese divorziata in cerca del giovanotto rampante, il criminale analfabeta-la tenutaria di bordello, il minorato mentale sempre col sorriso sulla bocca e così via. Forse le mani sono state legate a causa del consistente e lodevole sussidio statale alla pellicola?

Per carità, ben venga un film che è stato ritirato dal Festival du film de Marrakech, per non urtare la sensibilità di sua altezza reale, che lo presiede, il principe Moulay Rachid (fratello dell'attuale re del Marocco), stupisce però che il pubblico e la critica occidentale non abbiano preteso qualcosa che andasse un po' oltre le belle faccine dei due attori...

Di gran lunga migliore è a mio avviso un altro omaggio a Casablanca:  WWW-What a Wonderful World, di Faouzi Bensaïdi del 2006, ma di questo parlerò una prossima volta.
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Tuesday, August 24, 2010

I ragazzi acqua e sapone...

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Photo nicksams (c) All rights reserved
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Così oggi veniamo a sapere che al ragioniere-ministro non piacciono i ragazzi con l'orecchino, una battuta al riguardo: "Non ho nulla contro, ma vedere giovani senza orecchino mi piace molto", da parte di un ministro della repubblica, è sicuramente un po' weird, se non proprio completamente queer!

Il post avrebbe dovuto essere di un solo paragrafo, non fosse che su questo ministro ci sarebbe così tanto da raccontare...
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Thursday, August 05, 2010

Extra-vergine Fini...

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Sono sedici anni che uno si è accompagnato all'altro e adesso cerca di farci credere di essere extra-vergine, ma si tratta al massimo di olio di sansa rettificato. Con o senza astensioni, un olio è miscelato con l'altro indissolubilmente...
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Wednesday, August 04, 2010

Non andare via...

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Cristiano Ronaldo posa per Emporio Armani - Stazione Centrale, Milano - Photo(c) DDM

La necessità di evadere era prepotente, l'immensità del non-ancora-esplorato, l'avventura del viaggio, (se ancora esiste la possibilità di fare  avventure), l'emozione per l'imprevisto esercitavano costanti il loro richiamo... 

Visto che il turismo di massa pare non abbia ancora ucciso il viaggio... e "una semplice passeggiata sul bagnasciuga, perdendosi nel «libero gioco che si crea tra la ragione, l’immaginazione e il mare»" può essere l'inizio di una rivoluzione (Cécile Guérard, Piccola filosofia del mare, citato da Laura Crinò in Filosofie da mettere in valigia, D di Repubblica del 31 luglio)...

Viaggiando constato come il mondo si stia sempre più restringendo, le possibilità di viaggiare davvero, cioè di fare un'esperienza unica si riducono sempre più, e mettersi in moto, in movimento intendo dire, come viaggiatore solitario, è un'impresa sempre più  difficile, una corsa a ostacoli. Anche nelle località più sperdute ormai chi viaggia solo è guardato storto: "perché non è con nessuno?", "perché non viaggia con un mezzo di trasporto privato o noleggiato?", "si muove a piedi?", "questo che cerca?", "spenderà poco perché è solo...", "gli dirò che non ho più camere libere, non mi conviene dare una doppia a un single", "in coppia almeno una bottiglia di vino se la bevono" e così via di pregiudizio indotto in pregiudizio indotto... Nelle località rurali adesso va di moda parlare di turismo sostenibile, a basso impatto, i grandi resort non li vuole più nessuno, neppure nel quarto mondo, però poi se non viaggi in coppia... ti guardano storto lo stesso. Hanno digerito le coppie gay e lesbiche persino nei paesi arabi, ma non tollerano più i viaggiatori solitari...

L'invito a trascorrere qualche giorno lontano dall'afa cittadina, ospite di un'amica, però in un vero e proprio viaggio si è trasformato...

Tutto ha inizio in Stazione Centrale, il porto brutto e trascurato che Milano ha pure in assenza di mare. Da quando sono cominciati i lavori, svariati anni fa ormai, è ancora caos in stazione, nonostante le grandi promesse di Grandi Stazioni in merito a "riqualificazione e recupero funzionale" degli spazi, il viaggiatore deve sapersi districare in un labirinto di violenta e rara bruttura. Cartelloni pubblicitari appesi ovunque, minacciosi e immensi totem roteanti, box, gabbiotti e bugigattoli commerciali di ogni genere spuntano come funghi e, spezzando le prospettive monumentali della stazione, ne stuprano l'originaria maestosità. La segnaletica è per ora del tutto inappropriata e l'unica bellezza, da qualche settimana a questa parte, è la scultorea fisicità di Cristiano Ronaldo che posa quasi nudo per Emporio Armani.

Cercare poi di ottenere un biglietto del treno da uno dei distributori automatici è un'altra avventura: prima di tutto bisogna guardarsi dai malfattori e scippatori che ronzano incessantemente intorno a queste macchinette, poi, trovata quella non irrimediabilmente guasta,  comincia il rebus sul suo modo di operare: darà il resto? sì, ma mai superiore a una certa cifra specificata di caso in caso, accetterà il bancomat? sì, ma solo per biglietti il cui importo supera i cinque euro, la carta di credito? temporaneamente fuori servizio... E prima di partorire il biglietto: hai carta fedeltà? carta famiglia? carta azienda? godi di agevolazioni speciali? vuoi scegliere il vagone? il posto a sedere? vuoi sedere vicino ad un amico che ha già acquistato il biglietto? vuoi partire oggi? domani? un altro giorno? come vuoi pagare? Ricordati di ritirare la tessera! Nessun problema l'abile borseggiatore alle tue spalle ti avrà già rubato il portafoglio mentre eri concentrato a rispondere al quiz di cui sopra... e di poliziotti in giro neanche l'ombra.

Il treno che prendo è un regionale per Bergamo, lo stato scandaloso dei sedili, nonostante l'afa, mi agghiaccia! Definirli malridotti è render loro omaggio. Chiazzati dal più lercio sozzume gridano vendetta ed io che ne cerco uno, in uno stato meno peggiore di altri, sono solo uno schizzinoso. Sconsolatissimo immagino che di pulizia e aria condizionata se ne riparlerà, forse, nel 2015, in occasione dell'Expò e dei suoi ridicolmente pronosticati trenta milioni di visitatori...

Una corriera e poi un'altra ancora della Bergamo Trasporti mi faranno giungere, dopo qualche ora, alla rassicurante meta finale, un piccolo centro montano delle Prealpi Orobie.

Quasi da subito mi assale il sentimento di essere arrivato alla periferia del mondo, un mondo di cui sicuramente è costituita la maggior parte della nostra penisola, tanti sono i comuni e le comunità isolate, fiere dei loro territori e orgogliose di conservare ognuna il proprio santo, le proprie tradizioni e di difendere il loro campanile e lo straccetto di terra davanti alla loro cascina oggi trasformata in quella casina che la prima generazione di eredi ha già suddiviso, da secoli il sangue e le teste di questa gente immutati.

La mia amica ed io diventiamo subito la coppia più chiaccherata del paese dalle beghine della contrada e dai loro mariti, spesso più impiccioni delle mogli: è inutile dire che siamo soltanto amici... Io per loro sono il suo nuovo compagno, mettono persino in guardia la mia amica dicendole "basta che non la prenda in giro...", vi è una certa differenza di età fra me e la mia amica, essendo io più giovane, questo darà da discutere all'intera comunità forse per tutta l'estate. Sono fioccati diversi inviti per un caffè ma li abbiamo ignorati tutti, l'intenzione, neanche poi così nascosta, era solo quella di ficcare il naso nella vita privata dei forestieri...

Quando sono stato in altri piccoli villaggi sperduti della Francia, sui Pirenei, o nelle località più remote di alcune isole della Scozia o nel deserto tunisino, non mi sono mai sentito così fuori da tutto, lontano dalla civiltà come io la intendo. Ho avvertito qualcosa di selvaggio nella ristrettezza mentale di molti degli autoctoni... come si sentissero parte soltanto di quel poco che hanno direttamente visto e conosciuto, del tutto irrilevante per loro è l'esistenza di una realtà territoriale sovra-ordinata. Di Milano o Roma hanno solo sentito parlare, Bergamo o meglio Treviglio e Clusone sono i loro punti di riferimeno sulla carta geografica. E anche se in gennaio, da qualche anno a questa parte, la più notabile fra le beghine della contrada va in Kenya a fare volontariato con le suore missionarie, la sua mente non si è aperta, il suo paradigma rimane sempre quello circoscritto attorno alle quattro case abbarbicate sul lato della collina a lei meglio noto.

Il resto semplicemente non esiste.
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The lovely view from the studio in my friend's house - Prealpi Orobie, Bergamo, Italy
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