The world may be known Without leaving the house;
The Sky may be seen Apart from the windows.
The further you go, The less you will know.

Friday, December 29, 2006

trying to keep rational...

- unfortunate native born under latitude 30° - gargantuesque inferiority complex on most native individuals - information is normally witheld, mixed up purposively when not hidden altogether, for no apparent reason - no such things ever as a "kept word", "mutual trust", "reliability" and so on... - intestine conflicts over-reign in the souk - any foreigner, around here, is the victim of conjectures and common places... foreigner feels like pot of honey attacked by swarm of dirty flies - unfortunate native spends very little or no time at all reading, studying, cultivating forms of "entertainment for the mind" therefore interchanges with other humans are very basic - native's favourite past time: side-street cafes, consuming sugary liquids ("kes té"), trying to deceit unaware "innocent" tourists into visiting most uninteresting spot in the Sahara desert - main subject of conversation, of course: flus, flus, flus... but i am having lots of fun all the same...

Tuesday, November 14, 2006

pensieri estemporanei...

in siria le uova di gallina si comprano solitamente trenta a trenta, si contratta ovviamente il prezzo che varia dalla mattina alla sera dello stesso giorno, perche' come il pane anche le galline devono fare almeno due infornate al di'. altro particolare e' che le uova, di colore sempre bianco, sono spesso macchiate dal sangue di culo di gallina. che nel mondo arabo non esista il concetto di individuo cosi' come noi lo conosciamo, e' cosa risaputa e neppure il concetto di privacy esiste se e' per quello... quando una affettuosissima bambina di sei anni ti entra in bagno senza bussare alla porta perche' a tutti i costi ti vuole dare un bacino e ti trova li' con il batacchio di fuori..., voi questo come lo chiamate? tutti gli sheikh con i quali ho avuto il piacere di intrattenermi erano grassi e palesemente cule. a me hanno sempre fatto ricordare i frati nostrani. in siria di cule artsy fartsy ce ne sono pochissime, per lo piu' si tratta di omozozzuali che battono nei parchi a tenebre calate, e fanno qualcosa in cessi e latrine maleodorantissime, spesso sono sposati e hanno figli. le altre cule che cercano di mantenere una facciata da maschie sono le venditrici di stoffe nel suq, ma perdono il contegno molto rapidamente, almeno con me in molti casi lo hanno perso dopo pochi minuti, implorandomi di seguirli nei loro retorbottega, cosa che ovviamente non ho fatto. a loro agio di cule ci sono solo gli sheikh, uno dei quali, era un giovedi' sera, ha fatto arrivare nel suo studio un barbiere (cula anche lui) e si e' fatto fare barba e capelli a domicilio continuando a conversare con me come se nulla fosse, solo dopo mi ha detto: "tutti i giovedi' sera mi faccio bello per la predica del venerdi'...!" del velo vi parlo la prossima volta che ora sono stanco. chi sa dove cercarle puo' vedere le foto che ho fatto e ho avuto l'accortezza di conservare nella memoria della macchina fotografica ... perche' le oltre cento che avevo salvato sulla flash card sono andate sputtanate. la mia flash card sospetto sia stata sabotata nell'internet centre dove ero uso andare, si devono essere salvati anche tutti i dati che ci tenevo dentro, roba personale, di lavoro, foto varie e file di musica israeliana! erano dei veri e proprii control freak in quell'internet cafe', il mouse del mio computer spesso si muoveva da solo sullo schermo... erano loro che si stavano facendo i c... miei!

Monday, November 13, 2006

I'm leaving, I am a traveller after all...

I sensed this trip wouldn't last as much as I had planned it from the start. I sense things, people who know me personally know this, I sense many things... Come raccontavo prima la noia ha avuto il sopravvento, i giorni di pioggia sono finiti -quasi quindici giorni senza interruzione di acqua e freddo eccezionali, una cosa che non capitava da anni mi dicono...- ma ho deciso comunque di andarmene, la Siria non fa per me, e' un paese malato, e per me debole di nervi, non puo' essere certo consigliabile prolungare una permanenza da turista. Tutto qui viene lasciato cadere a pezzi, qualsiasi iniziativa di spirito individuale viene evidentemente scoraggiata, quando non addirittura ostacolata o repressa, e comunque per realizzarsi, deve sempre essere oltrepassato il muro della burocrazia... a suon di mazzette... (Persino per ottenere il mio permesso di soggiorno, non e' il caso di diventare clandestino in Siria, settimana scorsa, ho capito che dovevo allungare qualche lira siriana sopra il banco, per evitare di passare un inferno di giorni dentro all'ufficio passaporti immezzo a iracheni, russi e altri profughi di nazionalita' che non ho saputo individuare. Non ce ne sono volute molte, il corrispondente di qualche euro e l'ufficiale di polizia preposto e' diventato gentilissimo, ha persino spiccicato qualche parola di inglese e ha messo la mia pratica on top of all the others, dal capitano o da non so chi che doveva firmare i quattro moduli da me riempiti in originale, con quattro foto e quattro firme, ho superato tutti nella fila, ma per i malcapitati questo era assolutamente normale, io sono un privilegiato quindi nessuno ha battuto becco, e loro stessi potendolo fare avrebbero fatto lo stesso..., cosi' ho provato pure l'ebbrezza di corrompere un pubblico ufficiale con poco meno di due euro...) Il regime militare vigente si e' insediato oltre trent'anni fa, tramandandosi di padre in figlio, una minoranza sciita alawita continua a far passare la voglia di vivere a milioni di persone. Nel 1982 alcuni cercarono di ribellarsi, alzarono la voce, venticinquemila vennero fatti fuori, e a tutt'oggi carceri sotterranee dedite a pratiche di tortura godono di ottima salute, il servizio di polizia, non tanto segreta, e' capillare e l'uomo del mukhabbarat ho imparato a riconoscerlo anch'io da lontano: viaggia su jipponi o altri macchinoni di grossa cilindrata e porta baffoni e occhialoni scuri, una macchietta da film, poi ci sono altri uomini piu' discreti, dai quali comunque bisogna guardarsi. Pare che ogni conversazione telefonica, e-mail o chat siano controllate, not very encouraging ...hugh...! Sono stanco anche di tutte le bandiere di Hezbollah, e dei ritratti con la faccia furbacchiona del loro grassoccio condottiero, appiccicate su quasi ogni vetrina di negozio, insieme a quelle ovviamente di Bashar e del suo paparino Hafez. Vedere nel vecchio quartiere ebraico tutte 'ste bandiere giallo e verde mi ha fatto vomitare, e come si fanno la bocca che in Siria gli ebrei li avrebbero lasciati tranquillamente vivere, sono loro che hanno liberamente deciso di andarsene... E' comunque interessante notare come allo stato attuale, la pratica della religione islamica calzi a pennello con regimi militari dittatoriali, una giusta dose di lavaggio del cervello garantita, una buona dose di norme repressive in nome di valori morali ormai andati persi nell'Occidente dei cani infedeli adoratori della sozza croce, e tanta tanta ignoranza. In fondo costrignedo le persone a credere che in casa propria e' sufficiente avere un unico libro, quran karim, che solitamente non sanno neppure leggere, si fa presto a renderli dei subjecti. Scusate per lo sfogo, forse la fallaci si e' impossessata temporaneamente delle mie facolta', ma mi ci voleva proprio! Prossimamente vi raccontero' (se riusciro' ad accedere al sito), sempre per esperienza vissuta, del velo fatto indossare a una ragazzina di undici anni che ne avrebbe fatto volentieri a meno, ma suo padre (uno che di notte va poi a battere nei parchi per succhiare uccelli circoncisi) cosi' ha voluto: perche' l'onore di famiglia va salvaguardato e poi siccome fra qualche anno dovra' venderla: "il velo fatto indossare da subito ne fara' aumentare il prezzo" (parole sue).

Monday, November 06, 2006

accesso limitato...

l'accesso a queste pagine e' stato limitato non dal mio desiderio ma da qualcuno che ha potere su una non meglio definita "access control list" che considerava questo sito forbidden... ebbene si' tocco con mano che non sempre si puo' cio' che si vuole e come e quando lo si vuole... molti diranno "...e non lo sapevi sin da prima di partire?" well, anyone has the right to try their luck! l'atmosfera locale mi ha dapprima un po' elettrizzato e ora mi da solo noia, ho toccato con mano anche una certa incompetenza nel ramo educativo... l'universita' di aleppo offre corsi limitatissimi e di dubbia qualita', la scuola privata dove sono andato purtroppo non ha potuto garantirmi il corso in quanto io unico studente: non musulmano, straniero e maschio (si fa per dire), non posso ricevere lezioni da una insegnante: donna, musulmana e virtuosa, da solo, ci sarebbe stato bisogno di almeno altri due studenti di cui almeno uno possibilmente donna biologica... (ovviamente la ricerca di altri studenti era compito mio) mi sono astenuto dal dire che sono una povera cula all'estero come tante... visto che le argomentazioni del corano avrebbero molto da dire anche su questo... ho provato allora la via di un insegnante privato maschio che parlasse inglese o francese... e' stata un'impresa trovarlo e alla fine si e' capito che non era insegnante proprio per niente, si' l'inglese lo parlava... ma insegnante di arabo proprio non era, quindi ho tentato la via della scuola coranica in una moschea rinomata, lo sheikh titolare, un vecchio volpacchione, ha tentato, dopo essersi sincerato che non bevo alcohol, che mi astengo da rapporti con le donne e che non mangio carne di maiale, di convertirmi all'islam... io sono stato al gioco e ho recitato davanti a illustri testimoni di rito le formule magiche richieste, sicche' a detta dello sheikh io ora sono musulmano... that was quite easy, ...ehe... so what can i do now? i'll just be a traveller for some more time and then decide how to proceed...

Friday, October 27, 2006

a saperlo partivo per...

...la Svizzera! altro che casino del mondo arabo, qui sono ossessionati con ordine e pulizia (e polizia), per non dire anche disciplina. Sono tutti estremamente riservati e tranquilli, persino i tassisti di cui avevo letto peste e corna, per ora sono sempre stati gentilissimi e con il taximeter sempre acceso e funzionante. Mi sutpisco a pensare spesso al primo Portogallo che visitai, erano anni oramai che Salazar imputridiva nella sua bara, ma i portoghesi continuavano silenziosi e depressi, forse sospettosi che la PIDE non fosse stata completamente smantellata, qui l'effetto un poliziotto segreto e uno palesato per ogni metro di strada che fai deve creare la stessa sindrome... Domenica mi metto in contatto con l'Universita' e finisce la vacanza, ho trovato una sistemazioone in un quartirere residenziale a poche fermate di autobus dalla sede dei corsi, quindi mi dovrebbe essere risparmiato il delirio del pensionato universitario di architettura sovietica. Spero con questa di aver tranquillizzato tutti i preoccupati e ritornero' da queste parti con qualcosa di piu' sostanzioso da raccontare.

Wednesday, October 25, 2006

Upon leaving... and arriving...

E' stato un bello spavento… quasi quasi annullo il viaggio e ciao, parto un'altra volta. L'ho davvero pensato, daltronde non credo di stare perfettamente neppure adesso, ma non sto neanche cosi' male, secondo me sono i sintomi collaterali e indesiderati dei vaccini cui mi sono sottoposto prima di partire e speriamo che passino presto. Comunque, dicevo, ieri, superata una certa avversione per un bagaglio esageratamente voluminoso e pesante (e superato lo shock per le attenzioni troppo insistenti del commesso che me lo ha venduto…), tutto e' filato liscio… per la corsetta suburbana sino all'aeroporto di malpensa con le ferrovie nord ho subito il furto di ben undici euro e questa e' la ragione per cui lei, che mi ha accompagnato, per rientrare in citta' ha preso la corriera, per l'esatta meta' della tariffa. L'enorme bagaglio me lo ha implasticato (per ancora la bella cifra di sette euro) un ragazzino che lo avrebbe fatto impazzire! Al check in sono stato trattato con I guanti di velluto, non solo il biglietto aperto e valido per un anno non lo ho pagato nulla ma pure per l'eccedenza del peso (quasi sette chili) non mi hanno estorto niente, anzi il ragazzo del check in ci ha pure attaccato l'etichetta priority che vorrebbe che maggior rispetto sia portato per lo stramaledetto bagaglio… in fondo la nostra amata e indispensabile conmpagnia di bandiera puo' permetterselo, non sara' certo per questo tipo di cose che presto forse la vedremo fallire… a bordo si sono pure premurati di portarmi un pasto vegetariano senza che io dicessi nulla… certo le mie preferenza sono memorizzate su qualche database, ma mi devo ricordare di modificarle perche' il pasto e' stato a dir poco indegno: verdurine lesse, ecco cosa spetta a un vegetariano e io non lo sono piu' gia' da un po' di anni. In futuro si opta per il kosher, in fondo non ho mica una sorella ebrea per niente! A prima vista, cosi' di colpo devo dire che Damasco non mi piace molto… e' solo una prima impressione, niente di piu', sono appena arrivato. Anche Tunisi non mi piacque per niente e ancora non mi piace, ma non posso dire certo lo stesso per le altre citta' della Tunisia che ho visitato, quindi lasciamo ancora spazio aperto alle sorprese. In Ambasciata d'Italia questa mattina sono stati estremamente cordiali e gentili, nonche' efficientissimi devo ammettere, ho gia' in mano la mia lettera di nulla osta firmata dal Capo Cancelliere d'Ambasciata, un tale dottore neanche a farlo apposta con altisonante cognome di origine austriaca. Ultima osservazione: arrivare a Damasco durante la festivita' di Eid el Fitr e' stato un botto, tutto e' molto piu' tranquillo, il traffico piu' contentuo e ho quindi potuto girare a piedi un bel po'. (non vogliatemene per gli apostrofi usati a mo' di accento, ma la tastiera qui e' quello che e', gli errori di ortografia a volte sono misspelling altre sono dovuti alla mia ignoranza, perdono anche per quelli)

Monday, October 23, 2006

travelling alone...

Domani parto per la Siria, insha’alla. Ancora una volta in strada, ancora una volta solo. Da solo. Non me ne si voglia, ma io una miuccia al seguito o a farmi strada (non lo ho ancora capito) proprio non la sopporterei. (AVVISO ai lettori di questo blog: questo è un diario personale, che dico personalissimo, pertanto, se non siete proprio addetti ai lavori, non ci capirete molto, quindi sciò sciò… andare via, cambiare pagina che internet è pieno di cose molto più interessanti e questo non credo sia il posto per voi se ci siete capitati per caso o per sbaglio o con qualche scialba ricerca in google, tipo: siria+viaggi+turismo). Dicevo, di andare in Siria era da un bel po’ che ci pensavo, ma non si tratta solo di fare il turista o di studiare l’arabo, questo lo pensano e lo lascio pensare ai più, ai contacts… qui si tratta di me e di una crisi di nervi, di me e di un tran tran che andava spezzato, di me e di alcuni fili da recuperare e di altre cose così che non vi riguardano affatto. L’idea di un diario (di viaggio) pubblico mi è venuta in mente solo qualche giorno fa, e non l’avrei mai realizzata, se non fosse che: a) va molto di moda (…da quanti anni ormai? blog, flog, travelog… quale adolescente non ne ha almeno uno?) e a me piace conformarmi alle mode; b) mi solleva dal problema di inviare innumerevoli e ripetitive e-mail a chi me le chiede in continuazione, a chi si preoccupa per me, a chi le ha chieste tanto per dire qualcosa etc. c) mi terrà occupato in un’attività “intellettuale”… disponibilità di internet café ad Aleppo permettendo; d) c’è qualcuno (molto letto) che moriva dalla voglia di linkare questo blog al suo di blog (fra blogger, e io sono un neofita, impazza il desiderio di linkare tutti e tutto alla propria tana virtuale: dal sito della BBC a quello dei vegetariani, da personaggi della mitologia greca a grossi roditori, coniglioni per chi non lo avesse capito) e così via… Fatte queste premesse, invito nuovamente chi ancora sia arrivato fin qui ad andarsene, a lasciarmi fare questo viaggio da solo, senza interferire… come per esempio quelli che nella vita reale ci hanno tenuto a tutti i costi a salutarmi prima di questa “apocalittica” partenza. Sono fioccati inviti a cena, inviti a pranzo e ripetuti addii… manco stessi partendo per qualche villaggio della foresta amazzonica, ma che dico, manco stessi per andare a vivere in una tribù di aborigeni in Nuova Zelanda... signori, se non lo sapeste quei furboni di vodapphone (e di tiim) per un euro circa ogni trenta secondi di conversazione (loro lo chiamano minuto…) più scatto , sempre di un euro, alla risposta, coprono il territorio siriano con roaming internazionale… per cui pur facendomi spendere un sacco di soldi… se proprio doveste voler continuare a rompermi le scatole e avete il mio numero, potete sempre raggiungermi in una cella di Mar Musa piuttosto che nell’ultimo retrobottega del Suq di Tartous… (solo alcuni di voi sanno bene che il telefono cellulare è la prima cosa di cui mi libero quando sono all’estero). Tornando al comportamento sopradescritto mi chiedo perché tutti ‘sti calorosi saluti prima di questo viaggio, in fondo negli ultimi mesi, o facciamo a partire dall’inizio di quest’anno, sono stato in Ispagna, in Egitto, in Portogallo, in Tunisia… e tutti lor signori oggi tanto desiderosi di salutarmi dove stavano? Ah certo… “C’era una volta…” –Bashar El Assad!– diranno subito i miei piccoli lettori… Sì, ragazzi, avete ragione. C’era una volta un paese sull’Asse del Male… Se vi bevete tutte le baggianate della propaganda nordamericana e compagni, non è un problema mio… adesso è pure morta e sepolta la ex ex-comunista, paladina dei campanili nostrani (intervistò un famoso colonnello libico, ma le piacque svernare, negli anni della deficienza senile, in una grande mela però…), vignette ne hanno già pubblicate e ripubblicate parecchie, una guerra in zona l’hanno fatta e finita… quindi parto proprio tranquillo, evitate di preoccuparvi per me e preoccupatevi per voi, delle vostre esistenze... Zittita per sempre la fallace scribacchina purtroppo no, perché c’è ancora chi la pubblica e chi la legge… e poi quasi sicuramente ci regalerà pure una recensione… ve lo avevo detto che del mio sense of humour avreste capito poco e niente per cui che ci fate ancora qua? ...c'mon, move, move away… switch it off, will you? Go to bed, tomorrow you got to get up early to go to the factory…

a mo' di presentazione sull'autore di questo diario on line:

...ce l’ho esageratamente contro i mammoni fascio-catto-comunisti-alternativi milanesi e di provincia che contestano tutto quel che viene dal mondo globalizzato, ma amano molto volare low cost per andare a trovare altri amici come loro che fanno teatro a berlino o che vivono a londra da un po’ lavorando nell’editoria e squattando qualche appartamento a chelsea, che amano molto mandare sms con i loro nokkia all’ultimo sconosciuto pescato nel buio di qualche “borgo del guadagno ritrovato”, e ancora non possono proprio rinunciare a un sottile aipoddeimieipiedi: “wouldn’t you just die without Mahler?”… e infine ameranno molto accoppiarsi con l’ultimo ciospo che incontrano in qualche bar, ameranno molto sposarsi, generare uno sgorbietto come loro e accettare il posto in banca che gli avrà trovato papà, perché il bambino ora che lo hanno fatto lo dovranno pur crescere no…. Tutto chiaro allora? Qui nessuno verrà risparmiato e ogni riferimento a fatti, cose o persone è intenzionale e chi si sente messo in causa farebbe bene a riflettere prima di farmi causa...