The world may be known Without leaving the house;
The Sky may be seen Apart from the windows.
The further you go, The less you will know.

Tuesday, June 08, 2010

Ajami - עג'מי‎ - عجمي‎

'
'
Tel Aviv-Yafo chissà se mai la visiterò. Di certo, ormai, mi conviene aspettare il rilascio di un nuovo e immacolato passaporto. I numerosi visti, multipli e spesso di cortesia, per paesi come Siria, Libia, Kuwait, Qatar, Giordania, Egitto, Marocco e Tunisia renderebbero tutt'altro che piacevole il mio passaggio attraverso l'Immigration & Customs...

Per fortuna però che la cinematografia israeliana è ricca e negli ultimi anni non mi sono risparmiato per supplire a un vero viaggio in Israele: Girafot (Giraffe) di Tzahi Grad, Nissuim fictivim (Matrimonio fittizio) di Hayim Bouzaglo, Ha-haym al pi Agfa (La vita secondo Agfa) di Assi Dayan, Shnat Efes (Anno Zero) di Joseph Pitchhadze, The Syrian Bride (La sposa siriana) e Lemon Tree (Il giardino dei limoni) di Eran Riklis sono alcuni dei film visti che ancora ricordo.

Settimana scorsa a Utrecht è stata la volta di Ajami per la regia di Scandar Copti e Yaron Shani, il primo cristiano-arabo-israeliano, il secondo ebreo-israeliano.

Ajami è il nome di un sobborgo degradato e "multi-etnico" di Jaffa dove convivono forzatamente arabi ed ebrei, cristiani e musulmani, persone oneste e spacciatori e criminali, ricchi e poveri, dove si condensano storie e drammi quotidiani. La trama del film ha inizio con l'uccisione di un ragazzino per un regolamento di conti fra bande di spacciatori. I killer però confondono un fratello per un altro, da qui si innesca una lunga serie di ritorsioni e vendette. Cinque storie si intrecciano e ci vengono narrate da diversi punti di vista e di partenza. La realtà è contorta, la verità multipla e questo film-quasi-documentario riesce bene nel suo tentativo di mostrarcelo. Non ci sono buoni o cattivi, vittime o colpevoli, e la vita, quella vera è sempre più complessa dell'agenda politica di alcuni facinorosi sedicenti attivisti pacifisti...

Il conflitto c'è ed è ben rappresentato ma non si limita alla superficiale separazione fra arabi e israeliani, qui troviamo arabi cristiani e arabi musulmani, arabi con cittadinanza israeliana e arabi clandestini, arabi inurbati e beduini delle campagne, ricchi e poveri in ognuna delle categorie, tutti in conflitto fra loro. Insomma un vero e proprio incubo per l'Israel Tourism Board che a fatica ci vuole vendere il paese come meta di sole e mare, di falafel e spiagge gay-friendly...

L'amore fra una cristiana e un musulmano finisce male, la polizia generalmente è corrotta, i fratelli cadono da soldati o sono uccisi dalla faida delle cosche, i papà sono brutti e cattivi, tutti sono fragili ma giocano a fare i duri: siamo in medio oriente e un maschio deve essere ancora un maschio anche se vorrebbe piangere per la madre malata.

La lingua è quella autentica, l'arabo della strada che in Israele è continuamente colorito da espressioni ebraiche, i sottotitoli in olandese sono stati provvidenziali dove proprio non arrivavano le mie conoscenze del parlato. Gli attori, quasi tutti non professionisti, donano al film autenticità e immediatezza.

Meritati tutti i premi e i riconoscimenti che il film ha ricevuto, consiglio di non perderlo, anche se purtroppo in Italia o non arriverà o bisognerà attendere qualche specifica rassegna per non vederlo massacrato dal doppiaggio.
'

4 comments:

Anonymous said...

Che cosa sono i visti di cortesia? Visti che ti hanno rilasciato senza che tu neanche ti recassi nei Paesi in questione?
Grazie,
Marco

d. said...

Grazie a te per l'interesse, ti spiego un po': i visti possono essere di diverso tipo: visto diplomatico, visto di cortesia, visto di servizio o tecnico e visto ordinario, a loro volta suddivisibili in diverse "sottocategorie".

Copio e incollo da internet:

"Il Visto di Cortesia può essere concesso al richiedente in virtù della sua rilevante attività intellettuale, professionale, culturale, accademica, scientifica, politica, imprenditoriale, commerciale o sociale, nonché ai componenti di programmi d’interscambio, di attività legate alle aree sopra elencate, sponsorizzate da istituzioni pubbliche o private, agli esperti e tecnici di Organismi Internazionali oppure ai partecipanti a summit o Accordi Internazionali, allo straniero, coniuge o compagno permanente di funzionario al servizio del Ministero degli Affari Esteri".

d. said...

Dimenticavo, il visto di cortesia è rilasciato senza spese. Il timbro che mettono in arabo è: مجانا, questo secondo porterebbe gli ufficiali di frontiera israeliani a farmi un sacco di domande... Mentre quando arrivo in un paese arabo fa sì che vengano "rilasciati" molti sorrisi extra! ;)

Anonymous said...

Grazie D. della esauriente spiegazione!
Da piccolo mi sarebbe piaciuto fare l'ambasciatore o il console.
Marco