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Sunday, May 16, 2010

Omoerotofobia... in un contesto surreale.

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Comincia con un piccola esitazione l'intervento di Giovanni Dall'Orto alla fine dei lavori dell'incontro pubblico dal titolo Diversamente uguali, Ugualmente diversi che Milano ha dedicato alla Giornata Mondiale contro l'omofobia.

La sensazione del giornalista, forse l'unico presente in sala, è quella che l'incontro si sia svolto in un'atmosfera surreale: sono stati affrontati temi importanti ma nessuno ha esplicitamente dichiarato quanto sia divenuto assurdo vivere oggi in Italia. Giovanni Dall'Orto sente che a breve qualcosa nel nostro paese cambierà, infatti nella maggioranza di governo "la tensione è altissima. L'attesa che qualcosa possa ancora accadere paralizza ogni mossa". E in Italia continuano ad esistere partiti politici che fanno dell'omofobia il loro cavallo di battaglia. Non viene risparmiata la sinistra, ma neppure i gay stessi: "è colpa nostra se la sinistra dorme perché ancora molti di noi temono di avanzare richieste per esempio di imporre una linea chiara a favore del matrimonio gay, per non creare problemi al PD! Ma che se li risolva i problemi il PD...". Concordo pienamente con la tesi sostenuta da Giovanni Dall'Orto, che si sveglino gli esponenti del PD che hanno paura di urtare la sensibilità del loro elettorato cattolico e delle nostrane gerarchie ecclesiastiche!

Surreale è stato tenere un incontro sull'omofobia, parlare di diritti civili e di uguaglianza per tutti i cittadini e per tutte le cittadine nella "casa dei milanesi", Palazzo Marino, "abitata" al momento da Letizia Moratti , condannata dalla Corte dei Conti nell'ambito del procedimento sulle cosiddette consulenze d'oro, che dal suo non immacolato pulpito spara però sentenze sulla delinquenza dei clandestini

Surreale è stato l'ntervento conclusivo di un esponente di spicco del Pdl in città. Egli è a favore di tutto: "al primo posto ci sono gay e lesbiche, al secondo posto gay e lesbiche, al terzo posto..." Si lamenta di non avere diritti in quanto "convivente eterosessuale", nel 2008 però si espresse contro la mozione in Consiglio Comunale per l'istituzione del registro delle coppie di fatto omo e eterosessuali perché "non lo convinceva". 

Ringrazio ancora Giovanni Dall'Orto per il puntiglio filologico nello specificare che all'origine il termine era "omoerotofobia", una paura intensa e irrazionale verso gli omosessuali e il comportamento omosessuale, oltre alla paura di essere omosessuale o di essere percepito tale. Spesso pertanto consideriamo omofobo chi meriterebbe tutt'al più il titolo di bigotto o buffone, pur rimanendo un personaggio indegno e pericoloso, si veda il recentissimo caso, da Italietta medievale che le cronache padovane ci hanno regalato.

R. mi fa notare l'eclatante assenza di lesbiche dichiarate nel panel dei relatori, la logica maschilista secondo la quale l'incontro pubblico è stato strutturato, "a far pensare che solo gli uomini siano omosessuali o vittime di omofobia". In parte concordo, ma faccio rilevare che spesso una parte di lesbiche, maschiliste a loro volta, disdegnano frequentare situazioni "a rischio checche" che "quelli non sono veri uomini"...
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*Come fosse scontato che le tre ragazze stiano ad aspettare lui.

Potrebbe sembrare contraddittorio ma anche molti gay (uomini omosessuali) sono omofobi, maschilisti e "eterocentrici", se esclusivamene attivi a letto... non parliamone! Tre perle pescate a caso con google: "Bel moro 30enne, non libero (sposato), rasato, con pizzo. Solo sesso tra maschi, NO effemminati..." oppure "sono solo passivo, indosso intimo femminile ma non sono effemminato" oppure "Travestita come da foto, NO TRANS, femminile, formosetta, capelli veri, solo passiva, consapevole della propria inferiorità cerca..."

A quando la Giornata Mondiale contro l'omofobia interiorizzata?
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