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Sì, l'ho fatto!
Sabato, vincendo una iniziale resistenza, accompagnato da un'amica accompagnata da un'altra amica, siamo andati in un grande cinema multisala alla periferia della città per vedere Avatar di James Cameron. Il centro commerciale al cui ultimo piano si trovano le sedici sale cinematografiche è di per sé, per me, la materializzazione dell'inferno. Veri e propri gironi danteschi si attorcigliano rendendo quasi impossibile ai malcapitati capire quale sia la maniera di uscirne.
Tornando al film, non posso non dire di come sia stata una esperienza inedita. La proiezione in 3D avvolge lo spettatore sensibile e lo trasporta dentro la storia e, per dirlo con le parole del protagonista, "Everything is backwards now, like out there is the true world, and in here is the dream".
La trama del film può essere intrepretata come una lettura in chiave ecologista della storia del nostro pianeta. Lo spettatore viene messo di fronte allo scempio che la razza umana ha perpetrato ciclicamente contro la Terra. Lo abbiamo fatto in epoche antiche, moderne, recenti e lo stiamo facendo tuttora. Spietatamente, per l'interesse di pochi, stiamo devastando il pianeta, allontanandoci dalle poche e semplicissime regole che ci potrebbero invece salvare, portando benessere e pienezza ad ogni essere vivente che condivide con gli esseri umani la permanenza sulla Terra.
In Avatar, il tentativo di conquista da parte di un popolo su un altro offre più occasioni per illuminarci sulla vera natura dell'universo: la realtà è una ragnatela dinamica di interconnessioni, dove ogni essere umano (che vi piaccia o meno che ci crediate o no...) è parte di un insieme transpersonale, in totale connessione e interazione, in un unico campo di energia, in un unico immenso presente.
Attraverso meravigliose e spettacolari immagini corali questi concetti raggiungono la nostra parte più profonda e ci parlano, non è un caso che ogni alieno, come mi ha fatto notare M.G., rechi sul proprio viso alcune costellazioni del cosmo.
“[...] si nasce alla vita in tanti modi, in tante forme: albero o sasso, acqua o farfalla [...] ”. (Luigi Pirandello, Sei personaggi in cerca di autore)
Questo sogno di sogno dura quasi tre ore e se ci si addormenta, restando vigili, ci si potrebbe svegliare, a fine film, comprendendo che questa vita è il sogno di un'altra esistenza più reale. Queste rivelazioni sono trite e ritrite ma occorre sempre che ci vengano di tanto in tanto rinfrescate.
Ultima nota: Sam Worthington è proprio un bellissimo alieno!
Buona visione.
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