The world may be known Without leaving the house;
The Sky may be seen Apart from the windows.
The further you go, The less you will know.

Monday, February 22, 2010

Una volta nella vita...

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Sì, l'ho fatto!

Sabato, vincendo una iniziale resistenza, accompagnato da un'amica accompagnata da un'altra amica, siamo andati in un grande cinema multisala alla periferia della città per vedere Avatar di James Cameron. Il centro commerciale al cui ultimo piano si trovano le sedici sale cinematografiche è di per sé, per me, la materializzazione dell'inferno. Veri e propri gironi danteschi si attorcigliano rendendo quasi impossibile ai malcapitati capire quale sia la maniera di uscirne.

Tornando al film, non posso non dire di come sia stata una esperienza inedita. La proiezione in 3D avvolge lo spettatore sensibile e lo trasporta dentro la storia e, per dirlo con le parole del protagonista, "Everything is backwards now, like out there is the true world, and in here is the dream".

La trama del film può essere intrepretata come una lettura in chiave ecologista della storia del nostro pianeta. Lo spettatore viene messo di fronte allo scempio che la razza umana ha perpetrato ciclicamente contro la Terra. Lo abbiamo fatto in epoche antiche, moderne, recenti e lo stiamo facendo tuttora. Spietatamente, per l'interesse di pochi, stiamo devastando il pianeta, allontanandoci dalle poche e semplicissime regole che ci potrebbero invece salvare, portando benessere e pienezza ad ogni essere vivente che condivide con gli esseri umani la permanenza sulla Terra.

In Avatar, il tentativo di conquista da parte di un popolo su un altro offre più occasioni per illuminarci sulla vera natura dell'universo: la realtà è una ragnatela dinamica di interconnessioni, dove ogni essere umano (che vi piaccia o meno che ci crediate o no...) è parte di un insieme transpersonale, in totale connessione e interazione, in un unico campo di energia, in un unico immenso presente.  

Attraverso meravigliose e spettacolari immagini corali questi concetti raggiungono la nostra parte più profonda e ci parlano, non è un caso che ogni alieno, come mi ha fatto notare M.G., rechi sul proprio viso alcune costellazioni del cosmo.

“[...] si nasce alla vita in tanti modi, in tante forme: albero o sasso, acqua o farfalla [...] ”. (Luigi Pirandello, Sei personaggi in cerca di autore)

Questo sogno di sogno dura quasi tre ore e se ci si addormenta, restando vigili, ci si potrebbe svegliare, a fine film, comprendendo che questa vita è il sogno di un'altra esistenza più reale. Queste rivelazioni sono trite e ritrite ma occorre sempre che ci vengano di tanto in tanto rinfrescate.

Ultima nota: Sam Worthington è proprio un bellissimo alieno!

Buona visione. 
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Wednesday, February 17, 2010

Le cose come stanno...

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L' AMACA di Michele Serra
da Repubblica — 16 febbraio 2010

Magari è vero che il potere logora chi non ce l' ha. Ma è sicuro che peggiora chi lo detiene. Al punto che anche una manager pragmatica e «attenta ai fatti» come la signora Moratti, in quanto sindaco di Milano appare in televisione e rende una dichiarazione più che faziosa assurda, attribuendo «al centrosinistra» e «alla politica del centrosinistra» la grana inter-etnica di via Padova. Credo sia del tutto inutile ricordare al sindaco di Milano che la legge sull'immigrazione in vigore si chiama Bossi-Fini. Che il governo in carica è di centrodestra, e Berlusconi ha governato il Paese per la gran parte degli ultimi due decenni. Che il ministro dell' Interno è della Lega. Che Milano è governata da quindici anni dal centrodestra. Che il suo vicesindaco De Corato, in perfetta sintonia con la Lega e con il pasdaran Matteo Salvini, è artefice di politiche di sgombero anche violento (coinvolti anche i bambini). E' inutile ricordarlo perché Moratti manager sarà anche attenta ai fatti, ma Moratti sindaco ragiona e parla, purtroppo, con il linguaggio opportunista e vile della politica politicante. La cui prima regola è dire sempre che è colpa degli altri, anche quando gli altri, nel caso in questione, hanno responsabilità dieci volte minori delle sue.
 
Via Padova, Milano, Italia. (C) All rights reserved DDM

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Saturday, February 13, 2010

Milano, Milano, Milano...

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A Milano una signora immagina di essere incontrastata la padrona della città.

Qualche anno fa si è trasferita dal Palazzaccio sul Lungotevere in un palazzo parecchio odiato dai milanesi, quello della famiglia dei Marino, sui cui pesa questo anatema: “Congeries lapidum, multis constructa rapinis, aut uret, aut ruet, aut alter raptor rapiet”! "Accozzaglia di pietre, costruita grazie a molte ruberie, o brucerà, o cadrà, o sarà rubata da qualche altro ladro…"

Da quando è arrivata ha confuso la nostra città per una location di cui disporre, da prestare agli amici che amano farsi pubblicità: l’ecomostro “Rock'n'Music Planet”, parcheggiato in Piazza Duomo dall’autunno del 2008 sino alla primavera del 2009 (al fine di assecondare le vanità dell’amico vegano ed ex aspirante socialista sig. Gabriele Ansaloni), le discutibili lumache che strisciano in città ormai da mesi, ne sono due patetici esempi.

In questi giorni inebriata di sé chiede “uno scatto di orgoglio” alla cricca delle sarte milanesi al fine di non soccombere ai desideri della mostruosa e potentissima Anna Wintour, editor in chief di Vogue America. “Letitia who, what…?”, needless to say, il feudo delle sarte nostrane si è inchinato a sua maestà nuclear Wintour, ignorando donna Brichetto… che ora è tutta presa da uno squisito scandalo di corruzione e concussione. Niente paura però, ce l'ha fatta per le consulenze d'oro, ce la farà anche questa volta a far finire tutto a tarallucci e vino.

Il corrotto di turno, dopo barbagianni Prosperini, Renzo Masoero e le indagini che ruotano attorno a Guido Bertolaso, ha un nome un po’ buffo: Camillo Milko Pennisi. Nel lontano 1997, agli albori della sua carriera politica nelle file di Forza Italia, a seguito di un incidente in motorino, Milko dichiarava: “I cittadini pensano che i politici di Palazzo Marino abbiano chissà quali garanzie, chissà quali opportunità, chissà quali privilegi. Ma qui è l'esatto contrario: ho scoperto che abbiamo meno degli altri”, lamentando che i consiglieri non godessero di una copertura assicurativa ad hoc da far pesare sulle spalle dei milanesi… Nel 2006, dopo la terza rielezione in Consiglio Comunale, Milko ha assunto l’altisonante incarico di Presidente della Commissione Consiliare Urbanistica, e evidentemente ha voluto guadagnare terreno rispetto agli altri...

E la storia si ripete. Tornando infatti ai Marino, si scopre che nel 1550 Tommaso concluse il suo affare più lucroso ottenendo il monopolio della fornitura di sale proveniente da Venezia per Milano e Genova e successivamente anche per Ferrara. Per questi e altri affari il Marino venne accusato dai milanesi di aperta corruzione. Nel 1553 decise di costruirsi una casa più comoda e iniziò ad acquistare lotti e proprietà nell’area che verrà in seguito occupata dal suo palazzo. La goccia che probabilmente fece traboccare il vaso dell’indignazione fu il nuovo progetto urbanistico. Il Marino nel 1560 aveva infatti ottenuto il permesso di aprire una nuova strada che partiva dall’ingresso principale del palazzo sull’attuale via Marino (allora contrada di San Simplicianino) e giungeva fino a Piazza Mercanti.

Insomma Milano si conferma ancora una volta “la città del fare”: gli interessi propri però e non quelli della collettività che invece dovrebbe essere amministrata in modo onesto e trasparente e guarda caso, oggi come allora, lo scandalo ruota intorno alla speculazione immobiliare, fulcro del Piano di Governo del Territorio come l'hanno battezzato i ciellini. Nome nuovo, palazzinari di sempre.

E sarà una coincidenza che da una famiglia di origine genovese proviene anche Letizia Brichetto Arnaboldi così come Tommaso Marino?

* * *

P.S.: Visto che ci siamo ricordiamo inoltre: il crac della Zincar, la condanna della Corte dei Conti sulla riorganizzazione del Comune di Milano, le due condanne alla sindaca per le consulenze d'oro, le ombre sull’ortomercato, e mentre scrivo: la guerriglia in via Padova!

Le ultime giunte in città: 1993-1997 Lega Nord-Formentini, 1997-2001 e 2001-2006 Forza Italia-Albertini, 2006-2011(?) PdL-Moratti.

E negli ultimi due anni l'unica preoccupazione di donna Letizia è stata quella di andare in giro per il mondo per far aggiudicare l'Expo 2015 alla nostra città. Una grande torta da spartire fra amici che adesso è diventata un altro indigesto e ingestibile pasticcio...

Ma se Milano è quello che è... sicuramente è colpa della sinistra...