Settimane or sono, un po’ per dovere un po’ per piacere, mi sono trovato seduto su una comoda poltrona del Cinema Plinius: davano “Diverso da chi?”. Proseguiva la proiezione, sempre più sprofondavo nella poltrona. Sprofondavo nel sottosviluppo, come questo paese sta sprofondando. La storia è quella di un gay engagé [in coppia da quattordici anni con un gay fedelissimo e innamoratissimo di lui] che quasi di botto seduce e si fa sedurre da una donna (biologica) cattolica oltranzista, divorziata, piena di pregiudizi, cliché dei cliché. Lei bacia lui, e lui se la fa e se la fa e se la fa. Più di tre volte, il che ufficializza il suo di lui tradimento con l’altro lui, che tanto è sempre grottescamente in giro per ristoranti in quanto compilatore di una nostrana Guida Michelin. Per finire la favoletta in bellezza, pure un figlio nasce a questa strana troppia e allora il sogno del “matrimonio gay all’italiana” si corona daveramente: un lui bisex che si è sempre furbescamente fatto chi ha voluto, incollato all’altro che neppure una cozza; un lui vittima passiva che accetta tutto pur di stare in coppia e che desiderava tanto avere un figlio; una lei che pur di stare con un uomo sta con un gay. In sottofondo l’Italia dei compromessi: niente è nero niente è bianco, tutti sono felici, tutti hanno delle case grandi e bellissime, tutti in vacanza si ritrovano con la famiglia allargata, tutti vanno d’accordo. Stomachevole. Felici, dalla disperazione, ho trovato solo i tocchi con cui vengono ritratte le macchiette dell’attuale panorama politico nostrano: a destra come a sinistra. Poco credibili gli attori (attori?) che improbabilmente hanno scordato di essere in una città del nord-est Italia, da queste parti il romanesco non lo si parla, mettetevelo in testa. Realistico. Perché è vero che in Italia tanti gay, cioè omosessuali che si riconoscono in quanto tali, vanno con le donne e spesso si sposano pure e poi, ché i tempi sono cambiati e le donne sono più aperte, senza nasconderlo a nessuno si concedono anche il boyfriend! Quel che importa è non prendere mai una posizione netta, pulita, è cercare di non essere mai diversi, da nessuno, altrimenti si è perduti. Si è individui.“Povera Italia!”*
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*Citando un cittadino marocchino alla ASL di via Andrea Doria a Milano.'