The world may be known Without leaving the house;
The Sky may be seen Apart from the windows.
The further you go, The less you will know.

Monday, April 23, 2007

Una mappa un po’ speciale…

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Prima o poi, fra le mani, anche questa mi doveva capitare di cartina. Una cartina che non si compra in libreria e che non si trova nemmeno nella più fornita delle biblioteche. È una cartina come tante zeppa di segni, alcuni luoghi risaltano più di altri, alcuni punti sono contrassegnati da una croce. Nel calcare sulla carta si è creato un taglio, altri posti sono così insignificanti che non c’è neanche un nome per identificarli, il nome di diverse località invece è sbiadito: le lacrime accanite cadendoci sopra, implacabili… È la cartina di un viaggio esclusivo, unico, in barba a tutti gli itinerari di offerte e proposte delle agenzie viaggio, è la cartina del mio personalissimo viaggio perché tutti nascendo ne tracciamo una, volenti o nolenti. C’è chi nasce e non si muove dalla Cascina Rosina (detta anche “La Porella”) o chi da lì compie il viaggio della sua vita e si sposta al Fornasotto di Caronno Pertusella, qualche chilometro più in là per accrescere il suo status di Presidente di Ong… c’è chi invece può vantare bandierine nei cinque continenti, non è il mio caso, almeno per ora. Abituato a lasciarmi incantare dalle grandi pagine degli atlanti, questa cartina non la scruto spesso perché mi fa paura, ecco sì mi spaventa questo viaggio presente e passato, impresso chissà dove dentro di me che non sono esperto di incursioni nell’io di un’esistenza al margine. Nella mia fuga verso sempre nuovi altrove non ho fatto altro che ingigantire questo enorme foglio, aggiungendovi nomi, nomi, nomi di luoghi ai quali spesso si associano nomi di persone, il più delle volte nomi di cani. È intricata adesso questa mappa di dolore e con difficoltà mi ci oriento, ma un’uscita di emergenza c’è sempre no, e io la devo trovare.


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