The world may be known Without leaving the house;
The Sky may be seen Apart from the windows.
The further you go, The less you will know.

Monday, May 30, 2011

Postcard from Greece

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Una piacevole sorpresa il francobollo che mi hanno venduto all'ufficio postale dell'isola di Anafi.

Godo ancora pienamente dei benefici dovuti alle tre settimane passate in quasi assoluto isolamento sull'isola greca di Anafi, a poche ore di nave dalla più effervescente Santorini. Volutamente ho evitato un paese arabo o musulmano, ero tentato dal Marocco che non visito da parecchi anni ormai, ma poi ho pensato che no, che desideravo una meta dove poter godere di assoluta pace e serenità. E così è stato.


Ho letto qualcosa, ho camminato molto, ho nuotato in un mare da sogno, ho conosciuto tre ragazzi greci, dottorandi in biologia, futuri disoccupati a loro detta, una coppia di anziani austriaci di Graz, un po' tristi, e un quarantottenne tedesco, di Amburgo, molto taciturno, la cui moglie adora andare in moto di grossa cilidrata e che passano le vacanze, molto civilmente, ognuno per conto proprio. 


Soprattutto mi sono sentito libero di non fare nulla di speciale, di seguire i miei ritmi, di non rincorrere a tutti i costi "esperienze" da poter raccontare al rientro. Sono il volto di una persona, la sua espressione, la sua calma, al rientro dalle vacanze che ci raccontano "come è andata". 


Mentre ero via, in risposta ad un suo postho letto questo commento: "Noi privilegiati vacanzieri di questo decadente occidente ci rifugiamo nel viaggio al dichiarato scopo di evadere dal quotidiano più o meno opprimente e che al nostro rientro tuttavia ci attende inesorabile, facendo scontare con gli interessi l'ingenua illusione di aver arricchito la nostra esistenza con disagi da turisti 'intelligenti'..." che mi ha fatto riflettere. 


C'è modo è modo di viaggiare, c'è modo e modo di rientrare e affrontare il quotidiano che inesorabile ci attende, c'è modo e modo di arricchire la propria esistenza, ci sono illusioni e illusioni...


Viaggiare non è fuggire è piuttosto rincorrere e finalmente rincontrare se stessi, rientrare è riscoprire che il quotidiano ogni giorno è sempre diverso e per nulla inesorabile, la ricchezza è la consapevolezza che ci si deve e ci si sta preparando a mollare tutto. 


Ogni viaggio è un cambio di pelle, è una riscoperta di sé dentro di sé. 


Se si affronta un qualsiasi viaggio senza volersi mettere in discussione, se si vuole restare convinti delle proprie certezze, se si intendono solo "collezionare" luoghi, panorami e preconcetti, tanto vale starsene a casa propria.


Un viaggio che ti cambia la vita può anche essere uscire di casa per andare a comprare un pacchetto di patatine.
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