The world may be known Without leaving the house;
The Sky may be seen Apart from the windows.
The further you go, The less you will know.

Tuesday, February 22, 2011

Prove di trucco...

'
I maligni dicevano che l’amore tra Franco Frattini, Ministro degli Esteri, e la dermatologa Chantal Sciuto fosse un modo per mettere a tacere le voci che volevano il ministro gay; il comico Jon Stewart lo ha definito un "fucking idiot"; alcuni lo definiscono un "imbecille ignorante"; altri ancora ci segnalano che si trova in vacanza sempre nel momento sbagliatoqui lo dipingono così: "il Fuco Frattini, sedicente Ministro degli Esteri italiano aduso a baciare le terga di dittatori da operetta come il botulinato psico-colonnello Gheddafi"; Frattini-zerbini fa più bella figura quando tiene la boccuccia chiusa...

A me preme segnalare, in queste ore drammatiche per tutti i paesi arabi, che il nostro ministro non si vergogna a farsi pseudo-intervistare tutt'imbellettata manco fosse una cortigiana fin de siècle: mascara, kajal, ombretto, cipria e fondotinta. Al minuto 2:46 noterete come l'ex maestro di sci si da pure una sistemata ai capelli.

Vedere per credere:
'
'

Sunday, February 13, 2011

Lo zio di Ruby...

'
Gli egiziani avrebbero potuto intonare slogan contro il loro presidente all'urlo di "zio d'una mignotta!", ma non l'hanno fatto. Sono più rispettosi del nostro attuale presidente del consiglio dei ministri che non ha esitato, pur di salvare il suo "culo flaccido" (a detta di una sua estimatrice laureata con 110 e madrelingua inglese) e quello di una prostituta minorenne marocchina, a chiamare in causa il capo di stato amico suo. Sul perché non abbia detto che era nipote dell'altrettanto amico suo colonnello libico, ai posteri l'ardua sentenza. Per il nostro premier che è molto superstizioso, comunque, la battuta non ha portato per nulla fortuna. 


Gli italiani e soprattutto le italiane sono scese in piazza oggi per mostrare che esistono ancora persone in questo paese che non sono completamente assuefatte alla propaganda che ci siamo dovuti sorbire negli ultimi vent'anni.

In Piazza Castello ho visto, più che altro, il popolo della sinistra, a me non particolarmente affine o congeniale: quello delle sciarpone lunghe, delle casacche multicolorate, etniche o peruviane, dei capelli arruffati e delle canne, delle scarpe sformate e del look fintamente trasandato, dei montgomery e degli eschimo verdi-fintomilitare con la bandierina della Repubblica Federale di Germania, della barba di due giorni e degli occhialini dalla montatura fine, per i più anziani i pantaloni di velluto marroni a coste larghe, la barbona bianca, la pipa e quell'aria da saccenti (well educated and well travelled of course) andati in pensione chissà come mai tutti a cinquant'anni... ebbene, a rigor del vero, questo popolo della sinistra, oggi in piazza, devo riconoscerlo, non portava alcuna istanza moralistica o censoria come l'accusato principale delle cronache italiote vuole darci a bere.

Semplicemente chiede che il linguaggio sia schietto e franco, è questa strisciante mania di voler manipolare la realtà attraverso la lingua che forse ora ha stancato la gente comune: una puttana è una puttana. Non è una escort, una hostess, una massaggiatrice o una accompagnatrice. E se una donna la devi pagare per farla venire a casa tua, non è un'ospite bensì quanto meno una professionista al tuo servizio. Se si tratta poi sistematicamente di ragazze senz'arte né parte pronte a farsi "sfondare" per sfondare nel mondo dello spettacolo: si è di fronte ad uno scenario cupo e deprimente non a delle "normali serate dove non accade nulla di particolare". 

You can't fool all the people all the time, e non sarà continuando a sbraitare e a ragliare come un asino che ci convincerà. L'età del puttanesimo è finita. Là fuori ci sono ragazze colte, sveglie e intelligenti per le quali il signor b. non è altro che un povero vecchio disperato sul viale del tramonto. Mubarak ha sbaraccato, il  signor b. gode ancora del supporto di molti italiani, ma per quanto tempo ancora? Inconsapevolmente gli egiziani hanno fatto rivivere sentimenti forti a Piazzale Loreto, devono tornarci anche gli italiani?
'

Le stelle ci parlano...

'
Cito un articolo pubblicato il 23 maggio 2010 e deduco, a meno che il suo autore non sia un chiaroveggente, che l'astrologia è una scienza esatta e meravigliosa! 

"Urano in Ariete è un transito che ci parla anche di popoli e nazioni. Urano simboleggia i moti rivoluzionari, nel segno dell’Ariete poi è sviluppata la sensazione che il moto rivoluzionario sia rivolto nei confronti delle nazioni e dei suoi sistemi di sopravvivenza. Urano in Ariete si presenta in uno scenario di crisi economica planetaria: in tal senso questo passaggio potrebbe indicarci una forte volontà dei popoli delle nazioni di prendere in mano la precarietà delle società in cui vivono. Emersione, scoperta di meccanismi farraginosi e corrotti in sintonia con Plutone in Capricorno – ossia il bisogno della coscienza collettiva di percepire serietà, lealtà e rispetto – fanno presagire un ciclo di Urano in Ariete caratterizzato dalla forte polemica tra opinione pubblica e meccanismi socio-politici delle nazioni. Molte nazioni dovranno far fronte alla richiesta del proprio popolo di cambiamenti radicali e forti sulle compagini politiche che amministrano le finanze e la vita sociale dei popoli. Se questi cambiamenti non arriveranno non si esclude che Urano esprima proteste del popolo rivoluzionarie, mirate a sovvertire un ordine percepito obsoleto od ormai collassato e quindi irrecuperabile.  [...] Oggi Urano in Ariete potrebbe far emergere nuovamente il desiderio di organizzarsi in gruppi o movimenti rivoluzionari atti a modificare uno “stato di fatto” non più soddisfacente per l’opinione pubblica. In tal senso le nazioni occidentali potrebbero essere segnate da una lunghissima stagione di scioperi e proteste che partiranno dalle forze operaie e proletarie degli stati. Potremmo anche assistere all’emersione di forze minoritarie che avanzeranno la volontà di conquistare diritti fino ad ora negati o, nel peggiore dei casi, di riabilitare antichi fanatismi ideologici sia di destra che di sinistra." 

Spassosamente l'unico commento al post, il 23 agosto 2010, fu il seguente: "Bisogna aspettarsi lotte interne. Colpi di stato o rivoluzioni popolari e ondate di violenza. Ma anche pericolose epidemie di virus che colpiscono l'intestino." L'anonimo commentatore ha colpito nel segno: sia per quanto riguarda i moti medio orientali, sia per quanto riguarda i moti intestinali dell'influenza di quest'anno! Un altro caso di chiaroveggenza?

Gli unici ad essere colti di sorpresa sono stati i servizi segreti più potenti del mondo, le segreterie di stato, le cancellerie diplomatiche, i ben pasciuti professoroni universitari e così via. Non citiamo nemmeno ministri o presidenti vari, che oltre a tacere e latitare hanno aperto bocca solo per dire le solite cazzate di circostanza e smentirsi ogni due ore, man mano che la gente in piazza disegnava il proprio futuro con la propria rabbia, con la propria tenacia, con la propria voce, con la propria voglia di cambiare, con la propria speranza. Durante le ultime due settimane l'indecisione e il silenzio dell'Europa, degli Stati Uniti, del cosiddetto occidente democratico e illuminato hanno fatto rischiare lo scoppio di una guerra civile dalle conseguenze inimmaginabili per l'intera regione medio orientale e per il Mediterraneo stesso. 

VERGOGNA! è quello che mi sento di dire ai nostri governi occidentali: interessati solo a capitali e petrolio, che fino all'ultimo secondo hanno sostenuto (e continuano a sostenere) dittatori sanguinari per garantire pace e stabilità a casa propria, fingendo di ignorare che milioni di altri esseri umani sono trattati al pari di animali. Oggi dovrebbe essere chiaro a tutti che i giovani del mondo arabo, sebbene spesso disoccupati, hanno un livello culturale al di sopra della media (sopratutto di quella italiana), sanno usare internet e sono molto più open-minded di quanto non si direbbe! Si sono dimostrati determinati e coraggiosi, hanno rischiato e a volte sacrificato la loro vita per i valori della democrazia e della libertà. Valori ai quali in occidente noi ci siamo assuefatti e ai quali forse abbiamo rinunciato, svendendoci all'i-pod, all'i-phone e all'i-cazz! I giovani tunisini e i giovani egiziani avranno un ruolo chiave anche per il nostro di futuro, di europei vecchi e in crisi, e sanno che li abbiamo ignorati, abbandonati. Hanno fatto tutto senza il nostro aiuto e spero continueranno a rinfacciarcelo per lungo tempo. Noi vittime di superficialità e pregiudizi. Il successo dei tunisini, degli egiziani, e a venire dei giordani, dei siriani, degli algerini, degli yemeniti, dei marocchini e così via, sarà solo e soltanto loro se non ci svegliamo e ci scuotiamo dal nostro torpore. 


Ieri a Milano ho partecipato alla manifestazione degli egiziani-italiani che oltre a ballare, cantare, festeggiare e scandire il loro inno nazionale (li ho invidiati un po' loro si riconoscono in quanto nazione), hanno denunciato l'indifferenza della stampa e dei media nostrani verso la loro lotta, verso il loro successo e verso il sacrificio delle trecentocinquanta giovani vite perdute. Il meglio che è uscito dalle istituzioni milanesi per bocca del vicesindaco, il 13 gennaio scorso, fu questo: "Mi chiedo se l'agenda dei problemi milanesi debba essere costantemente sintonizzata con quello che accade sull'altra sponda del Mediterraneo, dalla questione tunisina alle rivendicazioni berbere sulla libia. Che avranno, per l'amor del cielo, un'indubbia dignità di attenzione. Ma che non so quanto possano interessare i milanesi". L'ignoranza, la sofferenza e il provincialismo di questo soggetto, abituato a prestare orecchio solo ai capricci della lega, si commentano da se...

Non credo di essere un ingenuo, la strada è ancora in salita, egiziani e tunisini hanno fatto cadere i loro despoti, coloro che per decenni hanno incarnato il potere di regimi dittatoriali, non hanno ancora fatto cadere i sistemi stessi. Il potere, quanto meno, ora è nelle mani dell'esercito: la transizione sarà lunga e difficile, dubito però che qualcuno si arrischierà a impedire un vero processo di democratizzazione. Economie di stato dovranno diventare economie di mercato, gli interessi rapaci delle grandi multinazionali occidentali sicuramente ribollono, gli islamisti barbuti fremono, ma Twitter e Facebook continueranno ad essere utilizzati in maniera intelligente dai nostri brillanti giovani arabi e i pianeti e le stelle continueranno a sorridere!
'

Congratulations Egypt!



Sout Al Horeya صوت الحريه Amir Eid - Hany Adel - Hawary On Guitar & Sherif On Keyboards


February 12th, 2011 at 12:17 am

Majdi Haroun says:  

Let the world be our witness: YES we did it. Egyptians did it. Finally Egyptians can claim some of their lost pride back. We are more than the pyramids, the nile, and belly dancing. We are people who stood for their rights and demanded to be respected. We are the #Jan25 protesters  who marched in peace, dignity, and love. We are Tahrir square, we are Khaled Saeed and every innocent who died in this revolution.  We are Egypt.
'